I principi attivi alla base delle formulazioni HAP Body Brain Skin
Dalla selezione di targets di intervento mirati al supporto del processo di invecchiamento in salute di corpo, cervello e pelle nascono combinazioni esclusive sinergiche, frutto di una ricerca approfondita di attivi altamente performanti con efficacia mirata e verificata dalla letteratura scientifica.
Formuliamo esclusivamente con i migliori attivi fondamentali per offrire una risposta semplice ma mirata per contrastare i 9 Hallmarks of Aging (Body 9:9), supportare i 5 principali processi cognitivi (Brain 5:5) ed agire trasversalmente sulle 3 azioni chiave per la salute della pelle nel tempo (Skin 3:3).
Di seguito l’elenco completo di tutti gli attivi selezionati da HAP Body Brain Skin®.
Body 9:9
Estratto di magnolia: magnololo e onochiolo
La corteccia di magnolia è impiegata nella medicina tradizionale orientale come rimedio per i disturbi gastrointestinali, ansia, allergie, insonnia e viene proposta come antiossidante e antimicrobico1. La corteccia presenta dei claims salutistici legati all’azione benefica a livello gastrointestinale, vascolare, polmonare e di riequilibrio della flora microbica buccale.2
I fitocostituenti caratteristici della corteccia di magnolia sono due neolignani isomeri a struttura bifenilica, il magnololo e l’onochiolo. Oltre i numerosi riferimenti riguardo ai meccanismi d’azione e alle proprietà benefiche di queste sostanze, la magnolia simboleggia la longevità, la forza e la purezza nel mantenersi giovani con equilibrio, senza eccessi.
In letteratura sono riportati numerosi riferimenti riguardanti l’attività anti-inflammaging e di neuroprotezione degli estratti di magnolia.
Nella fattispecie il magnololo e l’onochiolo sono coinvolti nell’inibizione di alcuni specifici recettori, fattori di trascrizione e protein chinasi come NF-kB e PPAR che agiscono nella produzione e signalling di citochine e mediatori proinfiammatori come COX, PGE2 e iNOS.
Il magnololo e l’onochiolo presentano azione ipoglicemica, favorendo il reuptake di glucosio e l’inibizione dell’alfa glucosidasi, suggerendone l’utilità per il controllo e la prevenzione di malattie metaboliche. Non da ultimo, la struttura chimica caratterizzata da gruppo ossidrilici ed allilici conferisce attività antiossidante e antiradicalica.3
Gli attivi da magnolia costituiscono quindi un valido supporto per controllare lo stato infiammatorio e lo stress ossidativo che, anche se non patologici e di basso grado, se persistenti possono contribuire ai cambiamenti e agli squilibri di natura biochimica legati all’instabilità genomica, alle alterazioni epigenetiche e all’alterazione della proteostasi, andando a prevenire l’azione dei 4 hallmarks primari di danno.
L’azione antiinfiammatoria consente inoltre di controllare l’eccessivo stress infiammatorio legato alla senescenza cellulare e disfunzione mitocondriale, contrastando i meccanismi di comunicazione tossici delle cellule senescenti. Infine, l’attività ipoglicemizzante stimola un corretto nutrient sensing, favorendo il controllo metabolico ed il contenimento dell’insulino resistenza.
Resveratrolo
Il resveratrolo si trova soprattutto nel genere Vitis e nel poligono del Giappone (Polygonum cuspidatum) ed è un classico attivo antiage, caratterizzato da un solido razionale scientifico.
Sia il resveratrolo che la polidatina sono stilbenoidi, composti di difesa noti come “fitoalessine”, che vengono prodotti naturalmente dalle piante per proteggersi dagli attacchi dei microrganismi patogeni ed esercitano svariate proprietà biologiche, dalla cardioprotezione alla neuroprotezione, passando per l’attività ipoglicemica, depigmentante, antiinfiammatoria e antiossidante.
In supporto all’azione antiinfiammatoria della magnolia, il resveratrolo modula positivamente la stabilità genica, agendo sul pathway ARF/p53 (alternative reading frame) coinvolti nella soppressione tumorale, stabilizza l’espressione dell’istone deacetilasi ed il suo corretto funzionamento, promuovendo un idoneo assetto della cromatina.4 Direttamente o indirettamente il resveratrolo attiva una serie di fattori come sirtuine, AMPK and ATM con effetti positivi multipli a livello metabolico ed epigenetico.5 Il resveratrolo, mediante upregulation di SIRT1, promuove l’azione della telomerasi delle cellule staminali epiteliali ed endoteliali 6 e stimola la biogenesi mitocondriale.7,8
Polidatina
La polidatina, oltre che nel poligono del Giappone, si ricava anche dalla corteccia di Picea sitchensis ed è la forma glicosilata del resveratrolo (resveratrolo glucoside).
A seguito di somministrazione orale, il resveratrolo viene rapidamente assorbito e coniugato nelle forme più idrofile (glucuronide/solfato) per poi essere escreto nelle urine. La polidatina, grazie alla sua forma glicosilata, è più resistente alle ossidazioni enzimatiche e presenta una migliore solubilità in ambiente acquoso.9,10
Studi in vivo hanno dimostrato che la concentrazione sierica di polidatina è circa 3-5 volte maggiore di quella del resveratrolo agli stessi dosaggi e che queste due sostanze coesistono a seguito di interconversione reciproca dopo somministrazione orale. La polidatina risulta quindi una fonte di resveratrolo più biodisponibile, metabolicamente più stabile e tecnicamente vantaggiosa.11
Quercetina
La quercetina è un flavonoide presente in moltissime specie botaniche ed è considerato, insieme al resveratrolo, un attivo con proprietà senolitiche. Studi in vitro e in vivo hanno confermato che la quercetina è in grado di ridurre lo stato di senescenza favorendo la riproduzione cellulare, il ripristino del corretto stato della cromatina e la sua somministrazione è correlata alla riduzione di marker biologici legati all’invecchiamento, come sostanze pro-infiammatorie e pro-ossidanti, citochine e mediatori prodotti in seguito al danno del DNA.12,13
La quercetina modula positivamente la regolazione genica legata al ciclo cellulare, alla divisione e proliferazione cellulare e possiede attività immunomodulante ed antiinfiammatoria. La quercetina riduce la produzione di citochine e chemochine, inibendo la migrazione delle cellule dendritiche indotta da LPS l’attivazione delle cellule T, migliorando la risposta immunitaria che può essere più carente a seguito di deplezione delle cellule staminali, indotta dall’invecchiamento.14
Zinco
Elemento essenziale per la nutrizione umana, lo zinco gioca un ruolo fondamentale nella catalisi, nella struttura e nella regolazione di moltissimi enzimi, tra cui quelli coinvolti nel processo di metabolismo degli acidi nucleici e delle proteine. Lo zinco fa parte dei componenti delle zinc fingers, specifiche regioni proteiche utilizzate da fattori di trascrizione, è coinvolto nella regolazione dell’attività genica, mantiene la corretta struttura delle membrane biologiche e protegge dagli agenti pro ossidanti.15
Vitamina B3
La niacina o vitamina B3, termine collettivo per definire nicotinammide e acido nicotinico, è coinvolta in moltissimi processi biologici inclusa la produzione di energia, la regolazione dell’espressione genica ed il mantenimento dell’integrità genomica. Gli effetti biochimici della niacina sono mediati dal suo metabolita, il nicotinammide adenin dinucleotide o NAD+, che insieme alla sua forma ridotta NADH sono rispettivamente i maggiori accettori o donatori di idrogeno in molte reazioni biochimiche di ossidoriduzione. Il NAD+ è usato nelle reazione metaboliche per trasferire l’energia libera immagazzinata nei macronutrienti al NADH, che è impiegato nella sintesi di ATP, fondamentale per l’energia cellulare. Il NAD+ ha dimostrato un ruolo fondamentale nel prolungamento della durata della vita indotto da restrizione calorica nel lievito Saccaromices cerevisiae, in quanto funge da cofattore per una specifica istone deacetilasi NAD+ dipendente, promuovendo il silenziamento genico, a sua volta fondamentale per la longevità in quanto favorisce la soppressione delle alterazioni dell’espressione genica che portano all’invecchiamento cellulare.15
Vitamina B6
La vitamina B6 o piridossina è coinvolta nel metabolismo degli amminoacidi e del glicogeno, nella sintesi degli acidi nucleici, sfingolipidi e neurotrasmettitori. Una carenza di vitamina B6 compromette le risposte cellulari e umorali del sistema immunitario in quanto provoca un’alterazione del differenziamento e della maturazione dei linfociti, nella produzione della risposta anticorpale e di interleuchine.15
Vitamina B9
L’acido folico, o vitamina B9, è un folato che viene usato negli integratori alimentari e nelle specialità medicinali. I folati partecipano alla sintesi del DNA, RNA e proteine, sono necessari per la replicazione e la riparazione del DNA, per il mantenimento dell’integrità del genoma e sono coinvolti nella regolazione dell’espressione genica. Insieme alla vitamina B12, i folati sono coinvolti nella conversione dell’omocisteina a metionina, che partecipa alla sintesi proteica ed è fonte per la sintesi di S-adenosilmetionina (SAMe) che regola molte reazioni che coinvolgono acidi nucleici, fosfolipidi e proteine come la sintesi di alcuni neurotrasmettitori. I folati forniscono inoltre un atomo di carbonio per formare l’acido timidilico, un precursore del DNA e sono coinvolti nella sintesi di nucleotidi purinici.15
Vitamina B12
La cianocobalamina, la forma di vitamina B12 più impiegata nella fortificazione dei prodotti alimentari è costituita da un nucleotide legato ad un gruppo corrinico con al centro un atomo di cobalto e fa parte dei cosiddetti “pigmenti della vita”. La vitamina B12, insieme all’acido folico, promuove la sintesi di DNA e RNA e di altre molecole importanti per l’integrità del genoma. Una carenza di vitamina B12 si traduce in una ridotta formazione di acido timidilico e nucleotidi purinici precursori della sintesi del DNA.15
Brain 5:5
Estratto di magnolia: magnololo e onochiolo
Grazie all’elevata lipofilia, gli attivi presenti nella corteccia di magnolia (magnololo e onochiolo) possono superare la barriera emato-encefalica ed entrare all’interno del sistema nervoso centrale.
Grazie all’azione antiinfiammatoria e antiossidante favoriscono la neuroprotezione, contrastando in vitro i danni neuronali indotti da stimoli tossici come la privazione del glucosio o la stimolazione con amminoacidi eccitatori come l’aspartato. Il concomitante trattamento con magnololo e onochiolo stimola il rilascio ippocampale di acetilcolina, impattando positivamente sulla memoria e prevenendo alterazioni dell’apprendimento legati all’invecchiamento. Gli attivi da magnolia inibiscono lo stato infiammatorio a seguito di danno provocato da ischemia indotta e riducono il tasso di morte neuronale provocato da beta amiloide, prevenendo la neurodegenerazione.
Il magnololo e l’onochiolo presentano attività agonista sui recettori del GABA, promuovendo l’attività ansiolitica.16,17
Acido nervonico
L’acido nervonico è un acido grasso a lunga catena fondamentale per lo sviluppo neuronale e presente nel latte materno. L’acido nervonico favorisce la biosintesi ed il mantenimento della guaina mielinica, la cui alterazione a livello del cervello, del midollo spinale e nervo ottico può causare deficit neurologici, come problemi della vista, debolezza, sensibilità alterata e problemi comportamentali o cognitivi. Test in vivo dimostrano come la supplementazione di acido nervonico favorisca il miglioramento delle funzioni cognitive e della memoria. Elevati livelli sierici di acido nervonico sono stati correlati ad un minore rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer, quindi l’acido nervonico è associato, anche se in via preliminare, ad una azione di prevenzione della neurodegenerazione.18
Acido sialico
L’acido sialico, o N-acetil neuroaminico, è uno zucchero presente negli oligosaccaridi del latte materno, fondamentale per lo sviluppo neurologico. L’acido sialico è una componente dei gangliosidi, glicolipidi presenti nel cervello, nella fattispecie nei recettori di molti neurotrasmettitori ed ormoni. Un alterato metabolismo dei gangliosidi è associato a problemi cognitivi e neurodegenerazione ed è implicato nella patogenesi della malattia di Alzheimer. L’acido sialico promuove inoltre l’inclusione dei complessi proteici di beta amiloide nella cellule della microglia e la successiva fagocitosi, favorendone l’eliminazione.19
Ginkgo microincapsulato
Il ginkgo è una specie botanica tra le più studiate come rimedio naturale contro i disordini cognitivi, migliora la circolazione cerebrale, rinforza le pareti dei capillari, protegge le cellule neuronali dalla deplezione di ossigeno e previene la formazione di coaguli. Gli estratti di ginkgo vengono impiegati per migliorare la concentrazione e la memoria, migliorano la plasticità neuronale e preservano i recettori cerebrali che regolano la trasmissione del segnale nervoso dai danni indotti dall’invecchiamento.20
Citicolina - Cognizin®
La citicolina, o Citidin 5-difosfocolina o CDP-Colina, è un metabolita intermedio che funge da precursone nella sintesi endogena dei fosfolipidi di membrana delle cellule nervose, garantendone l’integrità e la fluidità, e del neurotrasmettitore acetilcolina. Cognizin® è una forma brevettata di citicolina ed è stata testata clinicamente sull’uomo, in varie fasce d’età. E’ stato dimostrato che 250-500 mg al giorno promuovono in turn over della membrana cerebrale e dell’utilizzo di energia da parte del cervello, in aggiunta ad un miglioramento della capacità di attenzione, della prestazione fisica e della memoria.21-23
Sono stati infine condotti trial più a lungo termine, con dosaggi inferiori, anche in combinazione con terapie farmacologiche.
Cognizin® is a registered trademark of KYOWA HAKKO BIO CO., LTD.
Skin 3:3
Magnololo, Onochiolo
Attivi cardine della linea HAP Body Brain Skin®, Magnololo ed Onochiolo vantano proprietà antiossidanti, antinfiammatorie ed antibatteriche per la pelle. Offrono un meccanismo trasversale alla base del processo di invecchiamento di tutti gli strati cutanei, aiutando a contrastare l’inflammaging. 24-27
Pullulano
ll Pullulano è uno zucchero complesso idro-solubile prodotto dal fungo Auerobasidium Pullulans in condizioni di aerobiosi.
Dal punto di vista strutturale, si tratta di un polisaccaride costituito da unità di Alfa-Glucopiranosile, legate tra loro attraverso legami glicosidici ramificati.
Lega l’acqua e lascia un film sulla pelle con azione protettiva, idratante, con potenziale effetto lifting, tensore. Molto conosciuto e apprezzato in farmaceutica come scaffold per ingegneria tissutale e nel trattamento del wound healing, per le sue proprietà filmogene e l’elevata biocompatibilità, è un polisaccaride ancora poco utilizzato in ambito skin care.28
Acido Lattobionico
Poliidrossiacido in grado di legare grandi quantità di acqua e agisce come potente antiossidante tramite l’inibizione delle metalloproteinasi e il forte potere chelante.
L’applicazione di acido lattobionico mantiene l’integrità della barriera epidermica, permettendone così l’utilizzo in pelli sensibili.29
Betaina
La betaina o trimetilglicina, il cui nome deriva dalla barbabietola da zucchero (Beta vulgaris), è un piccolo amminoacido trimetilato. A causa della sua struttura, la betaina può facilmente formare legami idrogeno con l’acqua e altre molecole conferendole proprietà idratanti. È altamente solubile in acqua e chimicamente stabile. È un osmolita, può cioè mantenere l’equilibrio idrico delle cellule proteggendole dalla disidratazione.
Ha un effetto a livello delle Tight Junctions, letteralmente giunzioni strette o serrate, strutture proteiche che fungono da giunzione tra cellule per sigillare lo spazio intercellulare. Il sistema delle TJ costituisce una barriera di secondo livello che contribuisce a prevenire la penetrazione di antigeni esterni e risulta determinante per la corretta strutturazione dello strato corneo stesso e per il mantenimento dell’idratazione. Il trasporto di osmoliti che regolano l’omeostasi dell’acqua intracellulare organici da parte dei cheratinociti è in gran parte inesplorato e poco si sa su come possano interagire i meccanismi cellulari ed extracellulari di conservazione dell’acqua.
Da uno studio del 2021 riportato nel British Journal of Dermatology emerge come il trattamento della pelle con osmoliti organici, come la betaina, moduli la struttura e la funzione delle Tight Junctions, contribuendo alla funzione della barriera epidermica. Ciò sottolinea un ruolo degli osmoliti organici che va al di là del mantenimento dell’osmolarità intracellulare, per migliorare le disfunzioni della barriera cutanea.30
Bacuchiolo
Alternativa naturale al retinolo, efficace ma meglio tollerato dalla pelle, il bacuchiolo è un attivo supportato da numerosi studi di letteratura.
Una delle principali caratteristiche della pelle invecchiata e prematuramente invecchiata è un elevato grado di frammentazione della matrice di collagene dermico. Le metalloproteinasi (MMP) svolgono un ruolo importante nella degradazione delle proteine e del collagene, con un effetto sull’integrità strutturale del derma. Nella pelle normale, la produzione di MMP è in equilibrio con gli inibitori naturali delle metalloproteinasi (TIMP), ma l’invecchiamento e l’esposizione al sole porta ad uno squilibrio tra gli enzimi attivi, con conseguente distruzione accelerata dei tessuti connettivi e (foto-)invecchiamento. Pertanto, la protezione delle proteine della matrice extracellulare, come il collagene, nella pelle umana invecchiata o foto-invecchiata e la riduzione delle MMP dovrebbe ritardare le manifestazioni cliniche dell’invecchiamento cutaneo.
Da uno studio del 2014 che ha confrontato le prestazioni di bacuchiolo e retinolo su due metalloproteinasi della matrice chiave, MMP-1 e MMP-12, è emerso come il bacuchiolo abbia un significativo effetto inibitorio sulla MMP-1 e un effetto inibitorio molto marcato su MMP-12 tale da superare di gran lunga l’effetto del retinolo.31
Nell’invecchiamento la frammentazione del collagene è responsabile della perdita dell’integrità strutturale e della compromissione della funzione dei fibroblasti, con minor produzione di collagene e alti livelli di enzimi degradativi. Questo squilibrio fa avanzare il processo di invecchiamento in un ciclo deleterio che si autoalimenta.
Gli effetti del bacuchiolo sulla stimolazione del collagene è stata dimostrata da Chaudhuri e Bojanowski, evidenziando un miglioramento significativo della stimolazione del collagene rispetto al retinolo.
Bacillus Ferment
Estratto biotecnologico ottenuto da un Bacillus sp. isolato dalle Florida Keys, USA. Rinforza e protegge i telociti cutanei e le cellule staminali epidermiche in proliferazione dallo stress psicologico, come mostrato in vitro, per preservare l’organizzazione cutanea e ristabilire l’armonia del viso.
L’architettura della pelle deriva da un network tridimensionale di cellule che viene mantenuto in equilibrio dai telociti, il cui ruolo nella riparazione e rigenerazione tissutale è emerso recentemente offendo un nuovo modo di guardare alla naturale capacità self repairing della pelle.32
I telociti comunicano con le cellule staminali attraverso gli exosomi, ma lo stress psicologico può danneggiare sia i telociti che le cellule staminali epidermiche, deteriorando l’architettura della pelle e comprometterne l’armonia delle proporzioni.
Le proprietà protettive del Bacillus Ferment aiutano a restaurare l’organizzazione interna della pelle riportandola verso l’armonia e la simmetria della costante di Fidia.
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